Non sono io quello che ha nel naso l’odore del rimpianto. Io ho tutti quanti i miei peccati assolti, ho subito ben due vendette. Se
Michele Caccamo
Le donne di ‘ndrangheta non devono mai sorridere
Non le hanno mai fatte cantare alle cerimonie nuziali. E hanno poi creduto bastasse fargli vedere gli acciarini nel buio della stanza per farle stare
L’amore è uno scandalo, un regno finto, una strada che finisce
La Madonnina era la più disperata. I milanesi ogni giorno cercavano un gioiello nuovo da metterle, perché c’era sempre qualcuno che diceva “sta abbagliando un
Il richiamo improvviso di Neri Marcorè, o il quadro naturale di Faber – “Come una specie di sorriso”, omaggio a De André
Ho visto gli indiani marcare il territorio, stare fermi e senza armi da fuoco parlarmi d’amore: le loro anime macchiate di sangue stendersi come ventagli
La canzone civile e senza prudenze di Claudio Baglioni
In qualche strato del globo ci saranno pure gli “esploratori del futuro”, a fare i garzoni per separare le rocce profane e, per come chiedeva
Rebis, un canto purissimo
Le loro armonie sono arterie della vita: ora migliaia di filamenti bianchi, che si intrecciano per le strade, ora panni a tinte accese e vive,
Pietra, la chiara rigina
Come se i topi potessero imparare a memoria la mappa di una Napoli bombardata, e non trovassero da nessuna parte la loro via di salvezza,
E allora, allora, ammazzateci tutti – la profezia di Venditti
E via, ancora via: più svelti o saremo rospi che tremano; saremo tanti nani braccati e messi alla porta. E via, ancora via: a insanguinare
I talent: e intanto mia nipote fa la cameriera
È nell’arte delle arti il canto: le note sono alberi di luce e la voce, la voce, una creatura incontenibile; la canzone una chiesa assoluta.
Le partiture della ribellione di Mimmo Cavallo
Le valigie accatastate, e della storia non vi sarebbe stato più nulla. Il fumo era un pizzo nero che volava all’indietro; le dita del vento
Durante la lettura di “Fare canzoni”
Era troppo triste quella notte, mi mancava il senso dell’ossigeno e forse l’orientamento. Era una di quelle notti cadute addosso alla mia anima con la
Te saluto Milano
Già quando si arriva si cerca di mettere i piedi sull’onda, per poi improvvisare un’andatura possente: come non fossero nulla le spine nostalgiche della memoria.